Le Due Lanterne
AIETA DOVE IL TEMPO SI E’ FERMATO
Aieta, le cui origini risalgono al medioevo, è un delizioso paese collinare che dista dal mare solo 10 Km (520 mt s.l.m.), e conta attualmente circa 800 abitanti. Si raggiunge da Praia a Mare percorrendo una strada molto panoramica dalla quale si può cogliere tutta la vista del golfo di Policastro.
Un mondo rimasto miracolosamente fuori dagli stravolgimenti della modernità. A chi non conosce bene la Calabria può riservare delle grandi e piacevoli sorprese. Al di là dei più noti e non sempre lusinghieri stereotipi che la riguardano, questa regione vanta senza alcun dubbio una serie di bellezze e contrasti naturali non comuni in altre parti d’Italia: coste rocciose interrotte da splendide spiagge , che lambiscono l’azzurro del Mediterraneo , dietro alle quali si ergono, maestose montagne che precludono al paesaggio interno.
È proprio a ridosso di questi “mondi” che sorge Aieta, il cui territorio si affaccia come una bellissima terrazza panoramica tra il golfo di Policastro ed i primi contrafforti dell’Appennino Calabro, che, più all’interno, con i Monte Pollino, supera i 2000 mt. Dalle numerose tracce archeologiche, risulta che quest’area fu abitata fin dalla preistoria e successivamente colonizzata da genti di origini greco-minoica (il nome di Aieta trae infatti la sua origine proprio dal greco “aetos”=aquila, uccello che nidifica sulla roccia).
L’attuale centro urbano risale ad epoca medioevale. Intorno all’anno mille, infatti a causa delle scorrerie di pirati saraceni, molti abitanti di Blanda (cittadina greco-romana ubicata su un colle tra le attuali Tortora e Praia a Mare) furono costretti a rifugiarsi in luoghi meglio difendibili dando così origini al paese di Tortora (confinante con Aieta) e ai rioni Julitta (da Blanda Julia) e Cantogrande dell’attuale Aieta.
Un mondo rimasto miracolosamente fuori dagli stravolgimenti della modernità. A chi non conosce bene la Calabria può riservare delle grandi e piacevoli sorprese. Al di là dei più noti e non sempre lusinghieri stereotipi che la riguardano, questa regione vanta senza alcun dubbio una serie di bellezze e contrasti naturali non comuni in altre parti d’Italia: coste rocciose interrotte da splendide spiagge , che lambiscono l’azzurro del Mediterraneo , dietro alle quali si ergono, maestose montagne che precludono al paesaggio interno.
È proprio a ridosso di questi “mondi” che sorge Aieta, il cui territorio si affaccia come una bellissima terrazza panoramica tra il golfo di Policastro ed i primi contrafforti dell’Appennino Calabro, che, più all’interno, con i Monte Pollino, supera i 2000 mt. Dalle numerose tracce archeologiche, risulta che quest’area fu abitata fin dalla preistoria e successivamente colonizzata da genti di origini greco-minoica (il nome di Aieta trae infatti la sua origine proprio dal greco “aetos”=aquila, uccello che nidifica sulla roccia).
L’attuale centro urbano risale ad epoca medioevale. Intorno all’anno mille, infatti a causa delle scorrerie di pirati saraceni, molti abitanti di Blanda (cittadina greco-romana ubicata su un colle tra le attuali Tortora e Praia a Mare) furono costretti a rifugiarsi in luoghi meglio difendibili dando così origini al paese di Tortora (confinante con Aieta) e ai rioni Julitta (da Blanda Julia) e Cantogrande dell’attuale Aieta.
Quasi contemporaneamente, gli abitanti dell’antica Ajeta Vetera dovettero lasciare il Monte Calimaro (896 mt) a causa di avversità naturali, spostandosi nell’attuale abitato.
Dall’epoca della dominazione normanna in Calabria, quando signore di Aieta era Ruggiero Scullando fino al XVIII sec. La storia di Aieta è tutta costellata di passaggi di feudatari: i Lauria, i Martirano, i Cosentino ecc… Di fronte alla prepotenza dei signori feudatari i cittadini di Aieta fecero registrare anche momenti di reazione.
Nel 1563, infatti sotto la guida di Silvio Curatolo, i cittadini di Aieta cercarono di riscattarsi dalle servitù baronali ma il tentativo fallì e Curatolo, per evitare le rappresaglie del barone Tommaso Martirano fu costretto a rifugiarsi in un podere di sua proprietà e da lui prese il nome dell’intera contrada.
Le testimonianze monumentali che la storia ha lasciato in eredità ad Aieta sono legate soprattutto al periodo tardo medioevale e quello appena successivo come la chiesa di Santa Maria della Visitazione, del XVI secolo e più volte rimaneggiata; si presenta adesso a tre navate ed è dotata di numerosi affreschi e dipinti su tavola di particolare rilevanza artistica (scuola di Giotto), organo a canne appena restaurato; o come il palazzo del XVI sec. definito “raro maestoso esempio di Rinascimento nell’Italia Meridionale” con facciata realizzata ad opera di architetti toscani.
Delizioso è il loggiato che si apre sullo stesso lato dell’edificio, da cui si gode una gradevole veduta sul golfo di Policastro.
Dall’epoca della dominazione normanna in Calabria, quando signore di Aieta era Ruggiero Scullando fino al XVIII sec. La storia di Aieta è tutta costellata di passaggi di feudatari: i Lauria, i Martirano, i Cosentino ecc… Di fronte alla prepotenza dei signori feudatari i cittadini di Aieta fecero registrare anche momenti di reazione.
Nel 1563, infatti sotto la guida di Silvio Curatolo, i cittadini di Aieta cercarono di riscattarsi dalle servitù baronali ma il tentativo fallì e Curatolo, per evitare le rappresaglie del barone Tommaso Martirano fu costretto a rifugiarsi in un podere di sua proprietà e da lui prese il nome dell’intera contrada.
Le testimonianze monumentali che la storia ha lasciato in eredità ad Aieta sono legate soprattutto al periodo tardo medioevale e quello appena successivo come la chiesa di Santa Maria della Visitazione, del XVI secolo e più volte rimaneggiata; si presenta adesso a tre navate ed è dotata di numerosi affreschi e dipinti su tavola di particolare rilevanza artistica (scuola di Giotto), organo a canne appena restaurato; o come il palazzo del XVI sec. definito “raro maestoso esempio di Rinascimento nell’Italia Meridionale” con facciata realizzata ad opera di architetti toscani.
Delizioso è il loggiato che si apre sullo stesso lato dell’edificio, da cui si gode una gradevole veduta sul golfo di Policastro.
Le Due Lanterne
VIA CANTOGRANDE, 7
87020 AIETA
Cosenza - Calabria
Italia
Tel: 098571096
Fax: 098571096
Descrizione del percorso
VIA CANTOGRANDE, 7
87020 AIETA
Cosenza - Calabria
Italia
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Fax: 098571096
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