IL GLICINE MONDELLO SUL GOLFO


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  • 1. Quattro Canti

    Il trafficato incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e Via Maqueda, conosciuto con il nome di Quattro Canti, è il centro del capoluogo siciliano.

    È circondato da una cornice di facciate curvilinee che si dissolvono in un perfetto schema prospettico verso la volta azzurra del cielo. Viene anche chiamato Teatro del Sole per l’insolito effetto della luce che illumina la facciata dei vari edifici nel corso della giornata.

    Ciascuno dei Quattro Canti ha, in sovrapposizione, i tre ordini: Dorico, Ionico e Composito. Gradevolmente decorativi le mostre delle finestre e delle nicchie, i timpani spezzati dei balconi e il fastoso attico: fusione realizzata di architettura e scultura. Nell’ordine inferiore ci sono quattro statue di stagioni, in quello medio quattro sovrani spagnoli, e in quello alto quattro Sante palermitane, ognuna protettrice e simbolo del quartiere che ha alle spalle.

    • Chiesa di Santa Caterina

      Chiesa di Santa Caterina

      Il lato orientale di piazza Pretoria è delimitato dalla Chiesa di Santa Caterina (Discesa dei Giudici), la chiesa barocca più bella di Palermo, che è aperta tutto l’anno, in particolare il 25 novembre, festa di Santa Caterina, quando il pubblico ha modo di ammirare le solenni decorazioni a stucco, gli affreschi dalle morbide tonalità pastello e i preziosi altari tempestati di lapislazzuli e ametiste.

    • La Martorana e Chiesa di San Cataldo

      La Martorana e Chiesa di San Cataldo

      La chiesa medievale più famosa di Palermo è La Martorana (Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio; Piazza Bellini 3). Costruita nel XII secolo, la Martorana venne concepita come moschea. I delicati capitelli recanti ciascuno il nome di Allah sostengono il soffitto a cupola decorato con la rappresentazione di Cristo sul trono circondato dagli Arcangeli.

      Se la Martorana ha conservato le sue splendide decorazioni interne, la Chiesa di San Cataldo, dalla cupola rosa, è invece quasi completamente sfoglia. Fondata intorno al 1950, la chiesa non fu portata a termine per via dell’uccisione del suo fondatore, fatto che spiega la mancanza di decorazione al suo interno. L’elemento di maggior interesse, tuttavia, è costituito dalla struttura esterna, perfetta sintesi di stili arabo e normanno.

    • Piazza Pretoria

      Piazza Pretoria

      A sud-est dei Quattro Canti si apre Piazza Pretoria, un tripudio di chiese e solenni edifici che circondano la prodigiosa Fontana Pretoria.

      La fontana domina la piazza con i suoi molteplici livelli che digradano in cerchi concentrici su cui affollano ninfe senza veli, tritoni e divinità rappresentate nelle pose più diverse e insolite.

      La fontana, acquistata dalla città di Palermo nel 1573 e collocata di fronte al Palazzo Pretorio, suscitò la reazione scandalizzata dei fedeli che frequentavano la Chiesa di San Giuseppe dei Teatini (all’angolo sud-occidentale dei Quattro Canti) a causa dei realistici nudi delle statue delle divinità pagane. Per questo fu soprannominata Fontana della Vergogna. Il lato orientale della piazza è delimitato dalla Chiesa di Santa Caterina (Discesa dei Giudici), la chiesa barocca più bella di Palermo, ma che resta chiusa per tutto l’anno, a eccezione del 25 novembre, festa di Santa Caterina, quando il pubblico ha modo di ammirare le solenni decorazioni a stucco, gli affreschi dalle morbide tonalità pastello e i preziosi altari tempestati di lapislazzuli e ametiste.

  • 2. Albergheria

    Un tempo abitata dai funzionari di corte Normanni, l’Albergheria è oggi un quartiere povero e malandato dove vive una sempre più numerosa comunità di immigrati clandestini che ne animano le strade con le loro speranze e la loro nostalgia di casa. Qui si trova anche il mercato di Ballarò il più animato di Palermo.

    • Cappella Palatina

      Cappella Palatina

      Per il monumentale scalone, situato a poca distanza dal loggiato a triplice ordine, si raggiunge il primo piano dove si trova il principale tesoro artistico di Palermo, la Cappella Palatina (8:30-12; 14-17, da lunedì a sabato; 8:30-12:30 domenica e festivi), che lo stesso Ruggero II progettò nel 1130.

      Con l’interno rivestito interamente di marmi pregiati e squisiti mosaici, la Cappella è un esempio magnifico di opere d’arte ai livelli più elevati. I mosaici, incredibilmente sofisticati, catturano espressioni, dettagli e movimenti con grazia e delicatezza straordinarie.

      Tema principale delle rappresentazioni a mosaico sono le storie del vecchio testamento, ma altre scene richiamano il ruolo fondamentale di Palermo nelle crociate, un riferimento intriso di ironia tenuto conto che le decorazioni della Cappella furono realizzate da artisti musulmani. Il soffitto ligneo muqarnas (stalattiti) – unico in una chiesa cristiana- è un capolavoro di intarsi a nido d’ape.

    • Chiesa di San Giovanni degli Eremiti

      Chiesa di San Giovanni degli Eremiti

      Poco più a sud del Palazzo dei Normanni, la Chiesa di San Giovanni Degli Eremiti (info 0916515019, Via dei Benedettini) è la più famosa testimonianza architettonica di Palermo della fusione tra stile arabo e normanno.

      Costruita durante il regno di Ruggero II, è sormontata da 5 cupole rosse e incorniciata da un grazioso giardino alberato con chiostri che offrono un tranquillo rifugio dalla confusione che regna all’esterno.

    • Palazzo dei Normanni

      Palazzo dei Normanni

      Procedendo verso ovest, lungo Corso Vittorio Emanuele, dopo aver superato Piazza della Vittoria, ornata da alte palme, si arriva in prossimità del massiccio complesso del Palazzo dei Normanni (Palazzo Reale; prenotazioni 0917051111, 0917056001).

      Antico centro di una magnifica corte medievale è oggi sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. Partecipando alla visita guidata verrete condotti attraverso la sala dove si riunisce l’Assemblea e alla solenne Sala di Ruggero II, la camera da letto del sovrano normanno dove alcuni dei pochissimi mosaici dell’epoca a tema non religioso rivestono ancora oggi le pareti.

    • Porta Nuova

      Porta Nuova

      Accanto al Palazzo dei Normanni è situata Porta Nuova, costruita nel 1535 per celebrare l’arrivo di Carlo V che rientrava vittorioso a Palermo dopo la sconfitta inferta ai tunisini.

      E’ stata per molti secoli il più importante ingresso a Palermo per via terra. Da Porta Nuova parte Corso Vittorio Emanuele che raggiunge il mare alla Porta Felice.

  • 3. Il Capo

    Confinante con l’Albergheria, anche il Capo è caratterizzato da una fitta rete di stradine e vicoli ciechi. In questo quartiere, uno tra i più poveri del capoluogo siciliano, si trova un importante mercato ambulante, il Mercato del Capo, che si estende lungo tutta via Sant’Agostino.

    Nucleo centrale del quartiere è l’importante Monastero della Chiesa di Sant’Agostino che in epoca medievale governava la regione.

    • Cattedrale

      Cattedrale

      Costruttori abili e ambiziosi, i normanni trasformarono moschee e palazzi dando vita allo stile arabo-normanno, che rappresenta un elemento peculiare del patrimonio architettonico siciliano.

      La testimonianza più significativa di questo stile è senza dubbio la Cattedrale (Corso Vittorio Emanuele, 9:30-17:30 dal lunedì a sabato, 12:30-17:30 domenica e festivi), straordinario trionfo di merlature, cupole rivestite di maioliche, decorazioni a motivi geometrici e arcate cieche.

      In posizione arretrata rispetto alla strada è preceduta da un giardino di palme, la Cattedrale sconcerta e confonde per le chiare influenze arabe che colpiscono a prima vista.

      La costruzione della Cattedrale ebbe inizio nel 1184 su commissione di Gualtiero Offamilio, all’epoca arcivescovo di Palermo, che desiderava sfidare la supremazia del Duomo di Monreale.

      Nonostante le dimensioni solenni, l’interno, a croce latina a tre navate divise da pilastri, è insolitamente sobrio. All’inizio della navata destra si trovano le tombe imperiali o reali, tra cui quelle dei due più grandi sovrani della storia della Sicilia, Ruggero II e Federico II di Svevia. Infondo alla navata, a destra del presbiterio, si trova la cappella si Santa Rosalia che custodisce la preziosa urna d’argento con le reliquie della Santa, una delle patrone di Palermo.

  • 4. Kalsa

    Lacerata dalla miseria e dal degrado, la Kalsa è uno dei quartieri più tristemente noti della città dove – almeno fino a qualche anno fa – ai visitatori veniva consigliato di non avventurarsi dopo il tramonto. Madre Teresa, che ebbe modo di toccarne con mano la miserevole realtà, vi aprì addirittura una missione.

    Ed è proprio nella Piazza della Kalza che sorge la Chiesa di S. Teresa con il suo imponente prospetto verso il mare.

    • Galleria Regionale della Sicilia

      Galleria Regionale della Sicilia

      In Via Alloro si nasconde il museo più bello di Palermo, la magnifica Galleria Regionale della Sicilia (info 091 6230011; Via Alloro 4), ricca di tesori e dipinti di epoca compresa tra il Medioevo e il XVIII secolo.

      L’edificio stesso è uno splendido palazzo in stile gotico-catalano che, dopo i gravi danni subiti durante la II guerra mondiale, nel 1957, venne sottoposto a restauri e trasformato in spazio espositivo sotto la supervisione di Carlo Scarpa, uno dei più illustri architetti e designer italiani di quel periodo.

      La galleria permette di osservare alcuni dei massimi esempi della pittura siciliana e annovera, tra i suoi pezzi più significativi, il famoso Trionfo della Morte. Nel dipinto, la Morte è un arciere a cavallo, che colpisce i ricchi e i notabili mentre i poveri, gli storpi e i mendicanti, tra i quali si sono ritratti il pittore e il suo allievo, vengono risparmiati. All’opera è stata riservata un’intera sala.

      Tra gli altri tesori della galleria figurano la cornice di una porta araba del XII secolo e la famosa tavola dell’Annunziata di Antonello da Messina. L’opera del Messina si può ammirare insieme alle sculture di Francesco Laurana, tra le quali spicca lo squisito busto di Eleonora d’Aragona, esposto nella sala 4.

    • Piazza San Francesco d'Assisi

      Piazza San Francesco d'Assisi

      Piazza San Francesco d’Assisi, il più tipico scorcio da cartolina del capoluogo siciliano, è dominata dalla suggestiva Chiesa di San Francesco d’Assisi, dove spiccano il bel rosone e l’elaborato portale in stile gotico fiammeggiante.

      Molto richiesta per la celebrazione dei matrimoni, la chiesa vanta, come elemento più significativo, l’arco dell’antica porta secondaria di ingresso alla chiesa nella Cappella della Famiglia Mastrantonio, scolpito nel 1468 da Francesco Laurana e Pietro da Bonitate, che rappresenta una delle rare espressioni di arte rinascimentale presenti a Palermo. All’interno della chiesa sono conservate anche sculture dei Gagini (padre e figlio), di Giovan Battista Ragusa e Giacomo Serpotta

      Nelle vicinanze è situato un altro degli originali oratori decorati a stucco dal Serpotta, l’Oratorio di San Lorenzo (Via dell’Imacolatella), costruito nel 1569 dalla Compagnia di San Francesco. Vi si può ammirare una serie di pannelli raffiguranti scene della vita di San Lorenzo e San Francesco.

  • 5. Vucciria

    Il trascurato reticolo di strade della Vucciria testimonia il divario tra ricchi e poveri, di medievale memoria, che ha caratterizzato la società siciliana fino agli anni intorno al 1950.

    Un tempo, cuore della Palermo stretta dalla morsa della miseria nonché covo della criminalità cittadina, il Mercato della Vucciria è sempre stato un luogo chiassoso e affollato pieno di venditori ambulanti, carcasse di animali esposti in bella vista e distese di frutta e verdura.

    Gli scorci di questo mercato hanno ispirato l’opera più importante del pittore Renato Guttuso, La Vucciria (1974).

    • Chiesa di San Domenico

      Chiesa di San Domenico

      Circa 200 m a sud-est del museo, sorge la Chiesa di San Domenico (091584872; Piazza San Domenico) costruita nel 1640 su progetto dell’architetto Andrea Cirincione.

      La facciata fu aggiunta nel 1726 dopo che gli edifici antistanti furono demoliti per offrire più spazio alla chiesa. San Domenico funge da Pantheon della città e ospita Sepolcri e cenotafi di siciliani illustri, tra i quali quello di Francesco Crispi, per due volte presidente del consiglio tra il 1890 e il 1896.

      Ma il vero tesoro della chiesa è l’Oratorio del Rosario di San Domenico (Via dei Bambinai 2, sul retro della chiesa di San Domenico), che unitamente al vicino Oratorio del Rosario di Santa Zita (Via Valverde 3) contiene alcuni pregevoli stucchi di Giacomo Serpotta.

    • Museo Archeologico Regionale

      Museo Archeologico Regionale

      Nel suo genere uno dei musei più importanti d’Europa, il magnifico Museo Archeologico Regionale (info 0916116805; Via Bara all’Olivella 24) ospita una vasta collezione.

      Tra i pezzi più pregevoli figurano una serie di sarcofagi fenici (V sec. a.c.), una raccolta di diecimila reperti di epoca etrusca, le metope dei templi greci scoperti a Selinunte, l’ariete di bronzo proveniente da Siracusa, la più ampia collezione al mondo di ancore antiche e reperti portati alla luce nei siti archeologici di tutta l’isola.

      Le sale più interessanti del museo sono senza dubbio quelle situate sul retro del chiostro. Qui sono state collocate la massiccia testa di Gorgone (570 a.c.) proveniente dal tempio C di Selinunte e diciannove teste di leone che formavano gli zampilli di una grande fontana rinvenuta presso il Tempio della vittoria a Himera. Proseguendo, si arriva alla sala di Selinunte, che raccoglie tute le metope dei sette templi greci scoperti a Selinunte. La serie rappresenta scene diverse, tra cui Ercole che combatte con un’amazzone, il matrimonio di Zeus ed Era, Athena e il titano. Il piano superiore comprende una serie di sale che raccolgono delicate ceramiche dipinte e una rara collezione di specchi di epoca etrusca.

  • 6. Piazza Marina

    Allontanandovi da Palazzo Abbatellis lungo Via IV Aprile raggiungerete la bella Piazza Marina e il suo piccolo giardino Garibaldi.

    Incorniciata su ogni lato da eleganti palazzi, questa piazza è la più tranquilla di Palermo.
    Al suo interno il giardino ospita un esemplare di Ficus benjamin di 150 anni (è l’albero più vecchio della città) dal fusto che svetta fino ad un’altezza di quasi 25 mt.

    Dedicata alla figura di Giuseppe Garibaldi, la piazza è stata in passato teatro di corride ed esecuzioni capitali, fatto questo che non sorprende, tenuto conto che il palazzo più imponente, il trecentesco Palazzo Chiaramonte (info 091 334139; Piazza Marina 61), detto anche Lo Steri, era il quartier generale dell’Inquisizione.

    Oggi è la sede del Rettorato e degli uffici dell’Amministrazione centrale dell’Università di Palermo ed è aperto solo per mostre temporanee.

    • Palazzo Mirto

      Palazzo Mirto

      A poca distanza dalla piazza si trova uno dei pochi palazzi aperti al pubblico, Palazzo Mirto (info 091 6167541; Via Merlo 2).

      All’interno le pareti sono tappezzate da rivestimenti in seta è velluto su cui spiccano grandi arazzi, mentre i pavimenti sono il risultato di una fantasiosa combinazione di marmi policromi e decorazioni a mosaico.

      L’elemento più caratteristico e tuttavia il salottino cinese, ricolmo di oggetti in lacca nera, con serici rivestimenti alle pareti e un soffitto decorato da una rappresentazione alquanto insolita in cui un gruppo di aristocratici europei osserva la stanza dall’alto.

    • Piazza dello Spasimo e Piazza Magione

      Piazza dello Spasimo e Piazza Magione

      Dietro la Galleria Regionale della Sicilia sorge il Complesso di Santa Maria dello Spasimo (info 091 6161486; Via dello Spasimo 13), unica struttura tardo gotica presente in Sicilia caratterizzata da un elegante abside poligonale e una snella navata che, tuttavia, per secoli, rimase senza tetto.

      L’edificio fu costruita da Girolamo Basilicò al suo ritorno da un viaggio in Terrasanta all’inizio del 1500. Qualche tempo dopo Basilicò commissionò a Raffaello Sanzio la realizzazione di una pala per l’altare della Chiesa, lo Spasimo di Sicilia. Purtroppo l’opera non è più visibile: venne infatti portata a Madrid (oggi è esposta al Museo del Prado) dal viceré Ferdinando d’Ayala.

      Il complesso di Santa Maria dello Spasimo è uno dei fiori all’occhiello del programma di recupero e restauro del patrimonio artistico e architettonico di Palermo. Riaperto al pubblico nel 1995, è oggi una meravigliosa cornice in cui si svolgono concerti, spettacoli e iniziative culturali.

      Sul lato opposto di Piazza Magione rispetto allo Spasimo sorge la Chiesa della Magione (info 091 6170596; Via Magione 44), splendido esempio del più austero stile romanico introdotto per la prima volta in Sicilia dai normanni.

  • 7. Palermo Ottocentesca

    A nord di Piazza Giuseppe Verdi Palermo assume un aspetto meno trascurato.

    Qui, nella città moderna frutto dello sviluppo urbanistico ottocentesco, si possono ammirare diversi edifici che risalgano al periodo in cui il liberty e lo stile neoclassico dominavano la scena.

    Particolarmente significativi sono il Teatro Massimo e il più piccolo Teatro Politeama Garibaldi.

    • Teatro Massimo

      Teatro Massimo

      Costruito tra il 1875 e il 1897 da Giovanni Battista Filippo Basile - al quale sarebbe succeduto come direttore dei lavori il figlio Ernesto - per celebrare l’avvenuta unificazione dell’Italia, il Teatro Massimo (info 0916053111; Piazza Giuseppe Verdi; numero verde prenotazione biglietti 800655858; www.teatromassimo.it; prenotazioni 0916090831) è diventato il simbolo dei trionfi e delle tragedie che da sempre hanno caratterizzato le vicende di Palermo.

      La sua lunga storia è sintomatica dei conflitti di potere e delle lotte per la supremazia che hanno lacerato la società palermitana, in cui l’orgoglio civico e la creatività culturale hanno cozzato contro l’ombra sinistra di una burocrazia pirandelliana e dei lunghi tentacoli della mafia.

    • Teatro Politeama Garibaldi

      Teatro Politeama Garibaldi

      Il secondo teatro di Palermo per dimensioni fu progettato in stile classico da Giuseppe Damiani Almeyda tra il 1867 e il 1874, il Teatro Politeama Garibaldi (Piazza Ruggero VII; prenotazioni 0916053315) presenta una sensazionale facciata che ricorda un arco di trionfo sormontato da carri di bronzo. Presso il teatro si trova la Galleria d’Arte Moderna (info 091588951; accesso da Via Turati 7) fondata nel 1910, che ospita una collezione d’arte moderna e contemporanea italiana.

  • 8. Fuori dal centro città

    Due sono le attrattive ubicate fuori dalla zona centrale: il Castello della Zisa e il Convento dei Cappuccini.

    • Castello della Zisa

      Castello della Zisa

      Percorrendo in autobus o in automobile un breve tratto a sud-ovest di Piazza Castelnuovo, si arriva al Castello della Zisa (info 0916520269; nei pressi di Piazza Zisa) uno dei pochi monumenti rimasti a Palermo a testimonianza del periodo della dominazione araba. Con volte e stalattiti, finestre a grata, fontane e persino una stanza appositamente studiata per proteggere l’emiro e la sua famiglia dal caldo vento africano di scirocco, la villa è senza dubbio all’altezza del nome che porta, visto che il termine “ziza” deriva dall’arabo al aziz, che significa “magnificenza”.

      Oggi ospita un museo di artigianato arabo, i cui pezzi più preziosi sono i pavimenti in legno a grata e un meraviglioso bacile in bronzo del XII.

    • Catacombe e Cappuccini

      Catacombe e Cappuccini

      Più che per la pregevole raccolta di manoscritti e la tomba dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel cimitero adiacente, il Convento dei Cappuccini (info 091212117; Piazza Cappuccini) è noto soprattutto per lo spettacolo del tutto singolare e piuttosto macabro offerto dalle sue Catacombe, dove sono contenuti i corpi mummificati di circa ottomila palermitani morti tra il XVII e XIX.

  • 9. Dintorni di Palermo

    Per quanto coinvolgente ed entusiasmante, la visita di Palermo può risultare molto stancante, e nulla come una giornata trascorsa lontano dal suo chiasso e dal suo trambusto è in grado di rigenerare il corpo e la mente.

    Anche le località che gravitano intorno al capoluogo siciliano hanno radici storiche molto profonde, da ricercare nelle pitture rupestri della grotta dell'Addaura o nel Santuario di Santa Rosalia, originariamente un luogo di culto pagano.

    Più di recente la storia di diverse città, come per esempio Corleone, è stata caratterizzata dal fenomeno mafioso. Ma l'attrattiva per eccellenza rimane il Duomo di Monreale, la più gloriosa testimonianza del periodo d'oro dell'architettura medioevale siciliana.

    • Mondello

      Mondello

      Sul versante sottovento di Monte Pellegrino sorge la bella e rinomata Mondello, località di villeggiatura balneare affollata di giovani palermitani, variopinte strutture ricreative e gente che si gode la passeggiata sul lungomare.

      In origine malsano villaggio portuale afflitto dalla malaria, Mondello conobbe il suo primo periodo d’oro solo nel XIX secolo, quando i bagnanti in villeggiatura si recavano in spiaggia in carrozza. In questo periodo fu costruito lo splendido molo liberty che domina il lungo mare dove oggi prosperano i tanti stabilimenti balneari privati, tra cui il Charleston. Se preferite un ambiente più ricercato potete provare, al suo interno, uno dei ristoranti più eleganti di tutta la Sicilia ricavato in un grande palazzo liberty con un’ampia terrazza che si sporge sul mare.

    • Monreale

      Monreale

      Situato a 8 Km a sud-ovest di Palermo, la costruzione del Duomo di Monreale è stata commissionata da Guglielmo II, il quale per emulare il mecenatismo artistico del celebre nonno Ruggero II – che arricchì il patrimonio architettonico siciliano con la Cattedrale di Cefalù e la Cappella Palatina – volle realizzare un edificio senza precedenti. Sorse così il Duomo di Monreale, considerato la più grande testimonianza dell’architettura normanna in Sicilia.

      L’interno è una delle espressioni artistiche più alte di tutto il Medioevo siciliano. Una successione di sfavillanti mosaici dorati raffigura storie del Vecchio Testamento dalla Creazione all’Assunzione della Vergine, per un totale di 42 diversi episodi. La presenza dello stile bizantino, nonostante l’opera di artisti locali e veneziani, è presente ovunque.

      Fuori del Duomo si trova l’ingresso al chiostro, che testimonia la passione di Guglielmo per l’arte araba. Le eleganti arcate romaniche sono sostenute da snelle colonne decorate con magnifici motivi a mosaico. I capitelli sono tutti diversi gli uni dagli altri e, in quello della diciannovesima colonna del lato occidentale del portico, viene raffigurato Guglielmo II che offre il duomo alla Vergine Maria.

      Per raggiungere Monreale da Palermo prendete uno degli autobus urbani da Piazza Indipendenza che vi lascerà proprio di fronte alla Chiesa in Piazza Duomo.

    • Solunto

      Solunto

      Circa 20 Km a est di Palermo si trovano le rovine della città greco-romana si Solunto (091 904557).

      Sebbene la città antica sia stata solo parzialmente scavata, vale comunque la pena di vedere le rovine per la loro magnifica posizione lungo i pendii del Monte Catalfano.

      La città venne fondata nel IV secolo a.C. sul sito di un precedente insediamento fenicio. Passeggiate lungo l’antico Decumanus (via principale) romano e fate qualche deviazione su per le ripide stradine laterali lastricate per osservare le case in rovina, alcune ancora con i pavimenti originali in mosaico. Da ammirare in particolare il teatro e la casa di Leda per il suo interessante pavimento a mosaico.

    • Ustica

      Ustica

      Circa 60 Km a nord di Palermo si trova Ustica, un paradiso per gli appassionati di immersioni subacquee. Questa piccola isola fa parte della catena vulcanica eolica e costituisce la sommità di un vulcano sommerso. Di conseguenza le acque che la bagnano abbondano di pesci e corallo e risultano sempre assolutamente pulite grazie al ricambio generato da una corrente atlantica che entra dallo stretto di Gibilterra.

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    IL GLICINE MONDELLO SUL GOLFO
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